ISBN:9788870948066
Collana:Itinerari della fede
Pagine:24
Dimensione:115 x 190
Soggetti:Teologia
Anno:2012
Rilegatura:brossura
Mentre molti si impegnano a dialogare con i non credenti, il cardinal Biffi scrive ai credenti.
«Vi do una notizia un po’ riservata. Vi rivelo un segreto; ma, mi raccomando, resti tra noi. La notizia è questa: grande è la fortuna di noi credenti. Grande è la fortuna di chi è «cristiano»; cioè appartiene, sa di appartenere, vuole appartenere a Cristo.
Però non andate a dirlo agli altri: non capirebbero. E potrebbero anche aversela a male: potrebbero magari scambiare per presunzione il nostro buon umore per la felice consapevolezza di quello che siamo; potrebbero addirittura giudicare arroganza la nostra riconoscenza verso Dio Padre che ci ha colmati di regali.
C’è perfino il rischio di essere giudicati intolleranti: intolleranti solo perché non ci riesce di omologarci disciplinatamente e possibilmente con cuore contrito alla cultura imperante; intolleranti solo perché non ci riesce di smarrirci, come sarebbe «politicamente corretto», nella generale confusione delle idee e dei comportamenti.
Un’altra grande fortuna di coloro che sono «di Cristo» è quella di essere liberi. Ecco quanto Cristo ci ha promesso: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8, 31-32).
Il principio di questa prerogativa inalienabile del cristiano è la presenza in noi dello Spirito Santo: «Dove c’è lo Spirito del Signore, c’è la libertà» (2 Cor 3, 17); quello Spirito che, secondo la parola di Gesù, ci guida alla verità tutta intera (cf. Gv 16, 13), perché ci chiarifica «le cose come stanno»; ed è appunto questa verità a farci liberi (cf. Gv 8, 32). Sant’Ambrogio enuncia questo caposaldo dell’antropologia cristiana, scrivendo: «Dove c’è la fede, lì c’è la libertà».