ISBN:9788870947687
Collana:Il pane quotidiano
Pagine:304
Dimensione:140 x 210
Soggetti:Teologia
Anno:2010
Rilegatura:brossura
Di fronte alla divulgazione di notizie di scandali la lettura che abitualmente ne è data è quella moralistica.
Ma il problema della corruzione è innanzitutto culturale.
L’Italia versa in un livello intollerabile di corruzione. Questa produce una caduta del livello di competitività economica e del sistema-paese; da qui, una crisi di civiltà; attacchi alla stessa costituzione e un impoverimento profondo della convivenza civile e dell’amore fraterno.
Le istituzioni, le leggi e la stessa magistratura possono fare poco, se non vengono aiutate da un contesto culturale, come quello italiano, “geneticamente” poco avvezzo alla meritocrazia, alla trasparenza e alla legalità. Ambiente culturale, quello italiano, dove troppo facilmente si chiedono favori agli amici degli amici anche per cose futili: per rinnovare in fretta il passaporto e partecipare al viaggio di piacere dell’ultimo minuto. I rimedi ufficiali, insomma, vengono facilmente vanificati, se non comincia dalla base, dal fondo, uno sforzo serio, individuale, privato, di ciascuno di noi, a cambiare con coraggio quel piccolo pezzo di Paese e di storia che ci è stato affidato nella nostra vita quotidiana.
Il libro nasce dall’allarme per il livello intollerabile di corruzione in cui versa l’Italia. La Corruzione produce una caduta del livello di Competitività economica e del sistema-paese; da qui, una crisi di Civiltà; attacchi alla stessa Costituzione e un impoverimento profondo della Carità. Sul tema – e sulle relazioni tra queste “cinque C” – si esprimono alcune personalità di spicco scelte tra: imprenditori, banchieri, amministratori pubblici, magistrati, giuristi, ministri, e la stessa Chiesa.
La tesi che emerge da più parti è che le istituzioni, le leggi e la stessa magistratura possono fare poco, se non vengono aiutate da un contesto culturale, quello italiano, “geneticamente” poco avvezzo alla meritocrazia, alla trasparenza e alla legalità. Ambiente culturale, quello italiano, dove troppo facilmente si chiedono favori agli amici degli amici anche per cose futili: per rinnovare in fretta il passaporto e partecipare al viaggio di piacere dell’ultimo minuto. I rimedi ufficiali, insomma, vengono facilmente vanificati, se non comincia dalla base, dal fondo, uno sforzo serio, individuale, privato, di ciascuno di noi, a cambiare con coraggio quel piccolo pezzo di Paese e di storia che ci è stato affidato, nella nostra quotidianità.
Dopo un’ampia introduzione del prof. Marco Vitale, economista di fama mondiale, che fissa il tema e fornisce la sua chiave di lettura, seguono gli interventi di:
· Umberto Ambrosoli (figlio di Giorgio Ambrosoli);
· Maria Teresa Brassiolo (Presidente Transparency International Italia);
· Edmondo Bruti Liberati (Procuratore generale della Repubblica di Milano);
· Rosario Crocetta (Presidente Regione Sicilia, ex-sindaco di Gela);
· Antonino De Masi (imprenditore di Gioia Tauro);
· Sergio Gatti (Direttore Federazione italiana BCC);
· Alberto Meomartini (Presidente Assolombarda);
· Andrea Moltrasio (Vice-Presidente Europa di Confindustria);
· Virginio Rognoni (già ministro dell’Interno, di Grazia e Giustizia e della Difesa);
· Gian Antonio Stella (autore de “La Casta”);
· Gaspare Sturzo (magistrato, consigliere presso l’Alto Commissariato Anti-Corruzione);
· Mons. Adriano Vincenzi (Assistente UCID);
· Gustavo Zagrebelsky (giurista, Presidente emerito della Corte Costituzionale).
Chiude il dott. Marco Garzonio, psicologo analista e psicoterapeuta, Presidente della Fondazione Ambrosianeum.