Luce del Tabor. Difesa dei santi esicasti

ISBN:9788855450454

Collana:I Talenti

Pagine:784

Dimensione:125 x 195

Soggetti:Teologia

Anno:2022

Rilegatura:brossura

Prezzo del libro

42,00

Sperimenta la luce del Tabor, che emana dal volto di Gesù, e condivide la gioia e lo stupore di Pietro, Giacomo e Giovanni, chi si dedica alla preghiera dell’esicasmo. L’esicasmo spesso è identificato con la preghiera continua, a sua volta identificata con la cosiddetta “preghiera di Gesù”, a tutti nota soprattutto dal libro del Pellegrino russo. Per certi aspetti questa identificazione è anche vera. Ma di fatto l’esicasmo è un movimento vastissimo di ordine non solo spirituale, ma anche filosofico-teologico. Comporta una concezione antropologica biblica, e non tanto umanistica.
Il vocabolo greco esichia significa calma, quiete, silenzio, raccoglimento, un significato sempre troppo ricco per poterlo tradurre in italiano. Il termine può riferirsi all’aspetto spirituale o alle condizioni esteriori che lo facilitano, o anche a tutt’e due. I monaci e i laici greci per favorire l’esichia iniziarono a praticare la preghiera “monologica”, una sola preghiera contenente il nome di Gesù. Dopo il XIII secolo grazie all’influsso dei monaci del Monte Athos l’esichia indica uno stato di raccoglimento, solitudine e silenzio interiore, ricercati non solo con la vita di ascesi e di preghiera, ma anche con l’aiuto di situazioni esteriori (dato che l’uomo non è fatto di solo spirito), come tecniche psicosomatiche che mirano a facilitare la concentrazione.
Gregorio Palamas, in questo testo classico dell’Ortodossia, illustra la bellezza e l’utilità dell’esicasmo.

Prima edizione italiana con testo critico greco e traduzione a fronte.
Testo critico di Jean Meyendorff.
Introduzione, Traduzione e Note di Maria Benedetta Artioli.

Palamas, Luce del Tabor, recensito da Studi Cattolici

Armando Torno recensisce Gregorio Palamas, Luce del Tabor

Gregorio Palamas, Luce del Tabor, presentato da Avvenire